Per sovraindebitamento si intende il perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte. Per il debitore che si trovi in tale situazione, la legge n. 3 del 2012 prevede tre distinti rimedi: il piano del consumatore, l’accordo con i creditori e la liquidazione del patrimonio. Il primo rimedio è riservato ai consumatori, vale a dire a coloro che contraggono debito per scopi estranei all’esercizio dell’attività imprenditoriale, gli altri due sono invece rimedi “neutri” in quanto possono essere azionati sia da soggetti consumatori e sia da coloro che hanno contratto il debito nell’esercizio della propria impresa o professione.
Il caso oggetto della presente trattazione riguarda un soggetto di giovane età che aveva contratto un consistente debito di natura fiscale pari a circa 1.100.000,00 euro maturato a seguito di vari accertamenti eseguiti dalla Guardia di Finanza. Il cliente esponeva di trovarsi in stato di disoccupazione e di essere proprietario di un terreno edificabile, il cui valore era di gran lunga inferiore rispetto al debito maturato.
Al cliente propongo una liquidazione totale del patrimonio, disciplinata dagli articoli 14 ter e seguenti della legge 3 del 2012. Tale procedura prevede che il debitore metta a disposizione dei creditori tutti i suoi beni oltre a quelli di cui ne verrà in possesso per i successivi 4 anni. Eventuali redditi da lavoro dovranno essere versati in favore dei creditori nei limiti del quinto e sempre per il periodo massimo di 4 anni. Il rimedio è piuttosto conveniente in quanto comporterebbe un risparmio notevole, nello specifico superiore al 95% del debito!
A seguito del deposito del ricorso il Tribunale ha provveduto a nominare un Organismo di Composizione della Crisi che ha redatto una relazione particolareggiata sulle cause delle crisi, la consistenza patrimoniale e l’ammontare del debito. Il medesimo Tribunale, ritenendo sussistenti i presupposti previsti dalla legge, ha quindi dichiarato aperta la procedura di liquidazione con decreto depositato in data 28.02.2020. E’ un provvedimento ancora non definitivo ma certamente fondamentale in quanto vieta sin da subito ai creditori di iniziare o proseguire le azioni esecutive sul patrimonio del debitore. La strada verso la definitiva esdebitazione è iniziata!
Avv. Salvatore Calabro (Avvocato patrimonialista)